Unione delle generazioni

La nostra iniziativa di Unione delle generazioni rappresenta un primo passo nel percorso verso il cambiamento della percezione della popolazione più anziana e il supporto della solidarietà intergenerazionale. La popolazione europea sta invecchiando. Si prevede che entro il 2040 155 milioni di persone avranno più di 65 anni.¹ Oggi, per la prima volta, vediamo quattro generazioni condividere un ciclo di vita più lungo. Questo cambiamento demografico è spesso definito come una sfida, dando un’impressione negativa fuorviante del contributo che chi ha più di 65 anni dà alla società. Riteniamo che questa sfida demografica sia, in realtà, un’opportunità.

Secondo la nostra visione, il dibattito attuale ignora i vantaggi considerevoli che la società può trarre da una 3a generazione con esperienza, attiva e coinvolta. Questo gruppo, infatti, contribuisce grandemente alla coesione famigliare e tra generazioni più anziane e più giovani nella comunità. Mentre usciamo dal COVID-19, che ha avuto un impatto su ciascuno di noi in modi diversi, riteniamo che una società inclusiva che valorizza i contributi di tutte le età e guida la solidarietà tra generazioni più anziane e più giovani possa aiutarci a guarire.

Edwards mira a supportare la popolazione più anziana, specialmente questa 3a generazione, nella guida di attività e progetti per unificare le generazioni e creare una società più inclusiva per tutte le età.

Modificando la percezione del valore della 3a generazione nella società e il suo ruolo essenziale di unificazione, possiamo guidare la coesione intergenerazionale. Infatti, la promozione della solidarietà intergenerazionale attraverso il riconoscimento e la celebrazione della conoscenza, delle abilità e delle esperienze delle persone più anziane è al centro di questo programma di lavoro.

L’Unione delle generazioni è parte della nostra storia, ma anche un impegno a servizio dei pazienti. La solidarietà intergenerazionale è al centro della storia di Edwards. Oltre 60 anni fa, un ingegnere in pensione, Lowell Edwards, si mise in società con Albert Starr, un giovane chirurgo di 30 anni, per sperimentare con successo la prima sostituzione della valvola cardiaca. Si è unito il potere di due generazioni e due menti con esperienze e prospettive diverse.